VACANZE DI PASQUA A BARI
Riti e tradizioni religiose sono molto rispettati a Bari e quelli di Pasqua rientrano sicuramente tra i più sentiti. Folklore e pietanze tipiche sono i co-protagonisti. In più, la primavera scalda l’aria e la voglia di mare inizia a farsi sentire. Ecco perché vi consiglio di passare le vacanze di Pasqua a Bari.
I rituali si aprono il venerdì precedente la Domenica delle Palme, quindi nella settimana antecedente quella di Pasqua, con la processione della Madonna Addolorata. La statua, vestita di nero e col cuore trafitto da un pugnale, percorre le strade di Bari, accompagnata da banda e confraternite delle Chiese della città.
Tuttavia è dal giovedì successivo che le festività e tradizioni pasquali entrano nel vivo.
(Per i dettagli su cosa vedere e dove dormire in città, vi rimando senz’altro all’articolo dedicato a Bari)
RITI DEL GIOVEDI’ SANTO A BARI
Oltre a presenziare la Messa in cui si ricorda l’Ultima cena e il celebrante effettua la tradizionale lavanda dei piedi, a Bari il Giovedì Santo è consuetudine “fare i Sepolcri“.
Ciò comporta visitare sette chiese (o comunque in numero dispari), in cui sono stati predisposti gli altari della Reposizione, detti anche “Sepolcri” appunto. Caratteristici sono gli allestimenti simbolici, preparati in questa ricorrenza ai piedi dell’altare in cui viene riposta l’Eucaristia: pane, vino, lumini a olio, candele, germogli e spighe di grano, fiori e ciotole nel numero di dodici, come gli apostoli. Tutto il resto dell’edificio sacro resta oscuro e disadorno. Anche i bambini rimangono molto affascinati dalla particolarissima atmosfera.
La tradizione vuole che protagoniste di questa usanza siano soprattutto le numerose chiese presenti nelle stradine della città vecchia, aperte fino a tardi. Qui il sacro si fonde con il pagano. Infatti vi si riversa in quest’occasione tutta la città, raggruppata in famiglie o comitive di amici, che si incrociano e salutano via via che procedono con le chiese da visitare. Passeggiare nel borgo antico sarà quindi una parte imprescindibile delle vostre vacanze di Pasqua a Bari.
IL PASTO DEL GIOVEDI’ SANTO
La cena in questo contesto è usualmente consumata passeggiando, a base di focaccia, panzerotti e sgagliozze. Vi lascio alcuni indirizzi consigliati.
Per la focaccia:
- Al Panificio Fiore è soffice e croccante e il locale ospita il colonnato di una chiesa del Cinquecento;
- Dal Panificio Santa Rita è sottile, calda e fragrante da oltre cento anni;
- Presso il Panificio Santa Teresa è cotta nel forno a legna girevole, con la sofficità delle patate, di fronte all’omonima chiesa.
Per i panzerotti:
- Da Cibò vi consiglio i panzerotti classici (ma non solo) e di non ordinarne uno solo;
- A L’Arte della Focaccia 2, alias Panificio Dirello, oltre ai gustosi fritti, troverete anche il tradizionale calzone di cipolla, caratteristico dei giorni precedenti le feste, in cui è d’obbligo mangiare “magro”.
Inoltre, per pane casereccio o focaccia tagliati e farciti:
- Nella Salumeria Lapesara assaggerete ottimi salumi e latticini pugliesi.
Infine, per le sgagliozze (quadretti di polenta fritta):
- Da Maria vi aspettano sapori antichi e tanta simpatia.
LE CHIESE DA NON PERDERE
Vi segnalo che la Chiesa del Santissimo Nome di Gesù apre solo per la messa della domenica e in particolari occasioni, tra cui quella dei “Sepolcri”. E’ presidiata dall’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Il mantello di costoro e l’insegna con la Croce di Goffredo rappresentano un elemento di folclore che incuriosisce i visitatori, poiché collegati alla figura dei templari.
Un’altra Chiesa che non è facile da trovare aperta è quella di San Marco dei Veneziani, un gioiello dell’XI secolo: approfittate dei “Sepolcri” per visitarla.
Infine, nel giro del Giovedì Santo di ogni buon barese ci sono certamente la Cattedrale e la Basilica di San Nicola. Quest’ultima espone anche le statue di legno che daranno vita il giorno seguente alla processione dei “Misteri”. Non potranno mancare tra le visite da fare durante una vacanza a Bari, soprattutto per Pasqua.
IL VENERDI’ SANTO A BARI
Questo è il giorno di penitenza per definizione. Il rituale prevede la solenne processione – detta “dei Misteri” o “Via Crucis” – che rievoca la Passione di Cristo, accompagnata da canti funebri. Le statue che sfilano sono una decina, a partire da quella di Gesù nell’orto, fino a quella di Gesù morto e vengono portate a spalla per le vie della città vecchia e nuova.
Una curiosità: negli anni dispari incedono le sculture lignee della Confraternita di San Gregorio, mentre negli anni pari quelle della Vallisa. Questa è la soluzione trovata per ovviare all’annosa rivalità – risalente al XVIII secolo – tra “chiangaminue” e “vendeluse”, come vengono chiamate in dialetto barese le due “fazioni”.
LA PASQUA A BARI
La Pasqua inizia ufficialmente con i rintocchi finali della Messa di mezzanotte: si riaccendono le luci nelle chiese e la città risuona delle campane a festa. Tornando a casa, i bimbi possono finalmente aprire e assaggiare il loro uovo di cioccolato.
Il pranzo della domenica pone fine a tristezza e penitenza ed è luculliano. Si parte con l’antipasto “benedetto“, così detto perché – secondo tradizione – il capofamiglia benediceva la tavola col ramoscello d’ulivo, consacrato nella Domenica delle palme. E’ declinato in ricche varianti, ma sicuramente fette di arancia, uova sode e salame non possono mancare. Spesso si aggiungono ricottine, dadini di caciocavallo, carciofi fritti e sottolio.
La pasta – infornata o meno – viene solitamente condita col sugo delle braciole, mentre il tradizionale agnello può essere cucinato in diversi modi: al forno, alla brace, in umido con piselli e uova sbattute. I contorni sono carciofi, patate e cardoncelli, rigorosamente locali. Per la gioia di grandi e piccini, a fine pasto non possono mancare: dolcetti a base di mandorle, mostaccioli (con vincotto e spezie), taralli giulebbati (ricoperti di glassa) e scarcelle (grandi biscotti in forma di animali, con uovo sodo). A questi vanno aggiunti l’agnello di pasta di mandorla e anche i sosomelli (originari di Terlizzi).
PRANZO PER VACANZIERI
Per chi è venuto a Bari a passare le vacanze, suggerisco qualche indirizzo per il pranzo di Pasqua.
Potete lasciarvi coccolare dalla cucina autentica e l’ospitalità “di un tempo” de La Locanda di Federico, a Bari Vecchia. Oppure potete scegliere di mangiare carne alla brace d’eccellenza all’Osteria Villari, nei pressi del Castello. Se siete amanti del pesce, recatevi a La Battigia, per godere la freschezza dei suoi prodotti, inclusi quelli di terra.
Tra gli agriturismi fuori città, vi consiglio invece la Masseria Lama San Giorgio, ad una ventina di kilometri da Bari: è l’ideale per chi ha bambini ed è un validissimo indirizzo anche per il pranzo della Pasquetta.
LA TRADIZIONE DI PASQUETTA
Se il pranzo di Pasqua rimane prerogativa della famiglia, il Lunedì dell’Angelo va trascorso in gita con gli amici. Si può optare per una villa o seconda casa, per una scampagnata con picnic in un bosco o in spiaggia, oppure al ristorante, purché sia fuori città.
A questo punto i visitatori in vacanza per Pasqua dovranno lasciare a loro volta una Bari deserta e approfittarne per visitare una delle belle località dei dintorni. Potete rivolgervi verso Nord, per esempio a Trani; oppure verso Sud, a Polignano a Mare o Conversano o Monopoli; o ancora oltre, fino a Ostuni e le sue masserie o ad uno dei borghi della Valle d’Itria. (Per ognuno trovate un articolo dedicato, cliccando sul nome.)
In ogni caso, sappiate che vi attendono code in macchina, soprattutto nelle ore centrali e soprattutto sulla litoranea per Brindisi, quindi muovetevi presto in partenza al mattino e tardi al rientro la sera.
LA SETTIMANA SANTA VICINO BARI
A Noicattaro, antica località a 15km circa da Bari, famosa per l’uva, i rituali pasquali sono molto particolari. Sono tre i giorni di processione, a partire dal pomeriggio del Giovedì precedente la Pasqua. Sul sagrato della Chiesa della Madonna della Lama si accendono dei ceppi a formare un piccolo falò; da qui parte per primo il crocifero più anziano, accompagnato da fiaccole e dal suono di “trozzule”. Il Venerdì Santo è la volta della processione della “naka”, il sarcofago a forma di culla del Cristo morto. Il Sabato invece sfila per le vie buie del paese, illuminate solo da ceri, la statua della Madonna Addolorata circondata da donne velate di nero.
Merita inoltre almeno una menzione il ricco e sentito calendario che caratterizza la Settimana Santa a Palese, frazione di Bari.
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