VISITARE MUSCAT COI BAMBINI
Dopo aver predisposto l’organizzazione del viaggio in Oman – come spiegato nel post precedete – e aver deciso di fare base a Muscat, vediamo cosa visitare una volta arrivati coi bambini nella Capitale.
(Qui trovate un’idea di itinerario in Oman)

COSA VEDERE A MUSCAT
Sicuramente non avrete di che annoiarvi anche solo restando in hotel, se avrete scelto – come noi – il Resort Al Jissah Al Waha, della catena Shangri-la! Primo di tutto, vi verrà voglia di godervi un po’ la bella spiaggia e un bagno fuori stagione, che senz’altro merita.
La città di Muscat però, pur senza avere edifici di rilevanza storica in senso stretto, è ricca di fascino e tradizione e saprà catturare la vostra attenzione. A conferirle un sapore autentico è stata la decisione presa dal Sultano di non permettere che nessuna struttura superi 91 metri, altezza del minareto della Grande Moschea. Non troverete quindi qui i grattacieli faraonici di Dubai, ma casette basse e bianche, sormontate dalla caratteristica cupoletta araba.
Ci si muove comunque in sicurezza semplicemente usando il taxi, contrattando prima il prezzo.

LE CORNICHE
Vi consiglio di iniziare l’esplorazione di Muscat di pomeriggio, per evitare levatacce nel frattempo che vi adeguate alle 3 ore di fuso orario.
Al tramonto, la parte più bella da visitare è quella del lungomare, Le Corniche. La vista spazia tra i gabbiani, gli yacht e qualche barca tradizionale omanita – da un lato – e le montagne rocciose – dall’altro – mentre il sole si spegne all’orizzonte tingendo tutto di rosa. Dopo esservi goduti questa bella passeggiata verso sud-est, approderete nel quartiere di Muttrah.
Qui si incontrano sia gente del posto che turisti intenti a passeggiare, per scegliere il ristorante dove cenare o fare qualche acquisto al Souq.

GLI OMANITI
Nel visitare Muscat coi bambini, preparatevi a qualche domanda sui costumi degli omaniti. Costoro sono infatti vestiti con un lungo abito fino alle caviglie, che è bianco per gli uomini (dishdasha) e nero per le donne (abbaya). E’ invece più colorato e decorato l’abbigliamento degli abitanti di origine beduina o indo-pachistana.
- Le signore in Oman indossano inoltre un velo sul capo, di tessuto quasi sempre nero, che talvolta copre anche il viso. Più raramente si incontrano le maschere beduine che simulano delle specie di baffi, i quali servivano a proteggere da attenzioni indesiderate.
- Per i signori l’abbigliamento tradizionale prevede invece sempre una nota cromatica in più grazie al cappello tradizionale, il kummah; l’alternativa più formale è un turbante monocolore chiamato mussar.
Nonostante l’apparenza, le donne qui godono di maggiori libertà rispetto ad altri paesi arabi: possono lavorare, guidare, votare, acquistare immobili e così via.
Bisogna infine precisare che la vanità in Oman è tutt’altro che assente, tenuta viva col sapiente utilizzo di accessori molto alla moda, che potrete giocare a identificare coi vostri bimbi. Vedrete allora molte signore con al braccio borse firmatissime e ai piedi sandali con tacchi anche a spillo, mentre gli uomini sfoggiano eleganti orologi e occhiali da sole.

IL SOUQ DI MUTTRAH COI BAMBINI
La prima cosa da cui sarete pervasi entrando nel mercato è una conturbante scia di profumo, a base del famoso franch’incenso e di acqua di rose. Ben presto comprenderete che non origina solo dalle bancarelle, bensì proprio dagli omaniti che incrocerete.
Questo mercato locale è molto ordinato e un po’ distante forse dal concetto classico di souq. Resta comunque un posto molto interessante e colorato dove comprare qualche souvenir di artigianato locale. Oltre ai profumi, verrete tentati dall’argenteria, dai tessuti, dai cuoi.
Nelle stradine laterali si trovano i negozi di abbigliamento maschile o femminile per i residenti, caratterizzati dalle vetrine monocolore bianche e nere. Non mancano ovviamente i souvenir più kitsch, come il dromedario fuxia I LOVE OMAN – scelto logicamente da mia figlia – che abbiamo scoperto essere pure musicale, solo aprendo la valigia al rientro!

UN RISTORANTE DA NON PERDERE
Anche se state visitando Muscat coi bambini al seguito, non dovete rinunciare ad assaporare un cena tipica omanita.
All’ultimo piano di un elegante palazzo affacciato sulle Corniche si trova il ristorante Bait Al Luban. Vi si può mangiare tra cuscini e tappeti sul pavimento, oppure ai tavoli della graziosa sala in stile arabo, o ancora sul piccolo terrazzino vista mare. All’arrivo vi porteranno un bicchiere di acqua aromatizzata all’incenso e un cestino di pani squisiti. C’è quello fritto che sembra un panzerotto dolce e profumato, quello sottile e vellutato che fa venire in mente una crespella e quello croccante e scuro che ricorda una piadina. La bimba li ha adorati tutti e non solo lei!
Cosa assaggiare
In questo ristorante potrete assaporare lo Shuwa, famoso agnello speziato cotto in forno tradizionale sotto la sabbia per 12 ore e il Samak bil narjeel, pesce cucinato in latte di cocco e spezie. Per la bimba – che comunque assaggiava qua e là – noi abbiamo ordinato l’immancabile e gustoso pollo arrosto.
I dolci li abbiamo trovati veramente strani, probabilmente a causa dell’abbondanza di cumino e nonostante la dolcezza dei datteri che ne era alla base. Il Karak thè, invece, stregherà certamente anche voi col suo profumo speziato e quella punta di latte condensato.
Nel visitare Muscat e dintorni coi bambini, tenete comunque presente che anche il semplice riso bianco qui profuma di chiodi di garofano, cannella e cardamomo. Mia figlia ne mangiava un po’, però poi ne era sopraffatta.
Le bevande alcoliche possono essere consumate solo in hotel. Tuttavia l’acqua aromatica alla menta e limone, come pure i succhi di frutta fresca sanno ripagare piacevolmente di quest’assenza.

LA GRANDE MOSCHEA E IL PALAZZO REALE
Bisogna muoversi al mattino per visitare la Grande Moschea e proseguire poi – come noi -verso la residenza del Sultano.
L’edificio sacro chiude infatti alle 11:00 (non visitabile di venerdì) e noi siamo riusciti a velocizzare il nostro ingresso solo grazie all’aiuto del tassista. Ci ha gentilmente guidato fin dentro, dato un po’ di informazioni e consigliato di fermarci solo all’uscita per vedere il magnifico giardino. Ha anche controllato e approvato il mio abbigliamento: pantaloni e maniche lunghe e foulard per coprire il capo (quest’ultimo solo per le donne). Consiglio pure di indossare o portare calzini, visto che si entra scalzi.

Costruita nel 2001, è maestosa nel bianco accecante del suo marmo e nell’oro della sua cupola. All’interno, le decorazioni con arabeschi floreali, i grandiosi lampadari Swarovski e un enorme magnifico tappeto – che ricopre il pavimento per interno – lasciano senza fiato grandi e bambini. All’uscita, soffermatevi ad ammirare il giardino: un trionfo di piante fiorite e fontane. Il tutto mette in realtà un po’ in soggezione, soprattutto se si pensa che che ci si trova praticamente in mezzo al deserto!

Dallo stesso tassista ci siamo fatti accompagnare a vedere la Residenza del Sultano, il palazzo AlAlam, passando per un lungomare affollato di gabbiani e inondato di sole. La costruzione si trova difatti in una baia, nella zona vecchia di Muscat.
Nel frattempo, abbiamo conversato un po’ con l’autista. Quando, alla sua fatidica domanda “Where are you from?”, abbiamo risposto “Italy“, subito ha azzeccato: “Bari??!!”. Ebbene sì, il tassista aveva fatto parte del nutrito stuolo di assistenti e valletti che ha accompagnato il Sultano nel suo viaggio pugliese diversi anni fa.
Benché il palazzo Al Alam sia visitabile solo dall’esterno, merita sicuramente una sosta. Ammirerete un’architettura in stile arabo contemporaneo, i colori vivaci, il giardino profumato e un magnifico panorama.

FUORI MUSCAT
Se si vuole evitare di “traslocare” valige e bambini, senza però rinunciare a visitare i paesaggi mozzafiato e le architetture storiche che l’Oman ha da offrire, si può restare di base a Muscat e prenotare escursioni da fare in giornata. Come vi accennavo nel post dedicato all’organizzazione del viaggio, sicuramente bisogna prevederne una per arrivare a vedere deserto e Wadi e una per ammirare le fortezze omanite. Ne parlerò nel prossimo articolo.

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Per altre foto sull’Oman, visita i profilo Instagram Pugliamondo.